TENPO DI MAIALE,,,IN CALABRIA,,,LA TRADIZIONE
TENPO DI MAIALE,,,IN CALABRIA,,,LA TRADIZIONE
IN QUESTO PERIODO DALLE NOSTRE PARTI A REGGIO CALABRIA E IN TUTTA LA CALABRIA SI RINNOVA LA TRADIZIONE DELL'UCCISIONE DEL MAIALE
VI MOSTREREMO COME AVVIENE LA LAVORAZIONE,,,,,
VI FAREMO VEDERE I GRANDI MAESTRI MACELLAI ALL'OPERA
BUONA VISIONE
Frittole (calabresi)Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.Vai a: navigazione, cerca
Questa voce o sezione sull'argomento cucina non cita alcuna fonte o le fonti presenti sono insufficienti.
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Puoi migliorare questa voce aggiungendo citazioni da fonti attendibili secondo le linee guida sull'uso delle fonti. Segui i suggerimenti del progetto di riferimento.
Frittole
Prodotto agroalimentare tradizionale
(ai sensi dell'art. 8 del D.Lgs. 30 aprile 1998, n. 173)
Frittole
Origini
Luogo d'origine Italia
Regione Calabria
Categoria Carni e loro preparazioni
Zona di produzione Reggio Calabria e Provincia
e altri Comuni della Calabria[senza fonte]
Dettagli
Accedi al portale Cucina
Le frittole di maiale, comunemente dette "frìttuli", costituiscono - insieme al derivato curcùci - un piatto tipico della città di Reggio Calabria e dell'intera Provincia.
Indice [nascondi]
1 Preparazione
2 Tradizioni
3 Consumo
4 Note
5 Voci correlate
Preparazione [modifica]Il piatto si ottiene cucinando la cotenna, le costine ed altre parti meno nobili del maiale (parte del collo, della guancia, lingua, muso, orecchie, gamboni, pancia, rognoni...) mediante bollitura nel grasso dell'animale che ne insaporisce il gusto.
Cottura nella CaddàraLa cottura, alimentata dal fuoco brace di carbone, avviene lentamente, mescolando la pietanza nella "caddàra", il tradizionale pentolone di rame stagnato che, viene allestito al di fuori delle macellerie (tradizionalmente il sabato) per servire la pietanza appena preparata che va consumata calda.
Una volta esaurito il contenuto della cottura, tutto quello che rimane sul fondo del pentolone, rimasugli e sugna, si solidifica e prende il nome di curcùci (prodotto molto simile ai ciccioli napoletani) che vengono consumati successivamente in diversi modi, a volte ricucinati per lo più con le uova fritte. Tipiche preparazioni nelle quali si utilizzano i curcuci sono "a pulenta chi brocculi e curcuci" (che si consuma durante l'inverno) e la "pitta ca ricotta, l'ovu e curcuci" (piatto tipico della scampagnata del Lunedì dell'Angelo, giornata che a Reggio è chiamata "Pascuni").[1]
Tradizioni [modifica]
Frittole pronteL'uccisione del maiale, in Calabria, è un vero e proprio rito collettivo, di tipo liberatorio e allo stesso tempo propiziatorio, durante il quale il pericolo delle forze della natura viene imprigionato in un rito simbolico e culturale. In passato, infatti, il maiale calabrese era detto "il nero", appellativo che sta a rappresentare non solo il colore, ma, al pari del cinghiale, anche lo stato selvaggio nei boschi. Il tipico detto popolare "ru pòrcu non si jètta nènti" (del maiale non si butta via nulla) sta a indicare che durante tutta la fase dell'uccisione e della macellazione si trae cibo da ogni parte dell'animale.
Le frittole a Reggio Calabria vengono consumate tradizionalmente in occasione della Festa della Madonna della Consolazione, durante la quale in tutto il centro storico è possibile sentirne il profumo che contribuisce a creare il pittoresco e caratteristico ambiente festivo popolare.
A Mammola sopravvive un'antica usanza di fare le Serenate quando si uccide il maiale. Viene cantata e suonata con fisarmonica e chitarra per onorare la famiglia. Questa serata particolare si festeggia insieme ad amici e parenti con l'assaggio delle "frittole", ovviamente accompagnate da un buon bicchiere di vino e "pane pizzata" (pane di mais), preparate durante la giornata e cotte nella tipica "caddàra".
Consumo [modifica]Le frittole si consumano in molti modi, ma il più tradizionale, con il rito settimanale del sabato, è "u pani ca' scorcìtta" (panino con la cotenna), accompagnato dal vino rosso locale.
Piatto di FrittoleNel reggino esiste ancora l'usanza di organizzare le tipiche "frittolate", grandi tavolate in cui le uniche pietanze sono le frittole, il vino rosso, e l'insalata di agrumi (arance, limoni, bergamotti) a fine pasto.
Nella provincia cosentina, le Frittole e i Frisui, vengono abbinati con l'uovo
VI MOSTREREMO COME AVVIENE LA LAVORAZIONE,,,,,
VI FAREMO VEDERE I GRANDI MAESTRI MACELLAI ALL'OPERA
BUONA VISIONE
Frittole (calabresi)Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.Vai a: navigazione, cerca
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Frittole
Prodotto agroalimentare tradizionale
(ai sensi dell'art. 8 del D.Lgs. 30 aprile 1998, n. 173)
Frittole
Origini
Luogo d'origine Italia
Regione Calabria
Categoria Carni e loro preparazioni
Zona di produzione Reggio Calabria e Provincia
e altri Comuni della Calabria[senza fonte]
Dettagli
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Le frittole di maiale, comunemente dette "frìttuli", costituiscono - insieme al derivato curcùci - un piatto tipico della città di Reggio Calabria e dell'intera Provincia.
Indice [nascondi]
1 Preparazione
2 Tradizioni
3 Consumo
4 Note
5 Voci correlate
Preparazione [modifica]Il piatto si ottiene cucinando la cotenna, le costine ed altre parti meno nobili del maiale (parte del collo, della guancia, lingua, muso, orecchie, gamboni, pancia, rognoni...) mediante bollitura nel grasso dell'animale che ne insaporisce il gusto.
Cottura nella CaddàraLa cottura, alimentata dal fuoco brace di carbone, avviene lentamente, mescolando la pietanza nella "caddàra", il tradizionale pentolone di rame stagnato che, viene allestito al di fuori delle macellerie (tradizionalmente il sabato) per servire la pietanza appena preparata che va consumata calda.
Una volta esaurito il contenuto della cottura, tutto quello che rimane sul fondo del pentolone, rimasugli e sugna, si solidifica e prende il nome di curcùci (prodotto molto simile ai ciccioli napoletani) che vengono consumati successivamente in diversi modi, a volte ricucinati per lo più con le uova fritte. Tipiche preparazioni nelle quali si utilizzano i curcuci sono "a pulenta chi brocculi e curcuci" (che si consuma durante l'inverno) e la "pitta ca ricotta, l'ovu e curcuci" (piatto tipico della scampagnata del Lunedì dell'Angelo, giornata che a Reggio è chiamata "Pascuni").[1]
Tradizioni [modifica]
Frittole pronteL'uccisione del maiale, in Calabria, è un vero e proprio rito collettivo, di tipo liberatorio e allo stesso tempo propiziatorio, durante il quale il pericolo delle forze della natura viene imprigionato in un rito simbolico e culturale. In passato, infatti, il maiale calabrese era detto "il nero", appellativo che sta a rappresentare non solo il colore, ma, al pari del cinghiale, anche lo stato selvaggio nei boschi. Il tipico detto popolare "ru pòrcu non si jètta nènti" (del maiale non si butta via nulla) sta a indicare che durante tutta la fase dell'uccisione e della macellazione si trae cibo da ogni parte dell'animale.
Le frittole a Reggio Calabria vengono consumate tradizionalmente in occasione della Festa della Madonna della Consolazione, durante la quale in tutto il centro storico è possibile sentirne il profumo che contribuisce a creare il pittoresco e caratteristico ambiente festivo popolare.
A Mammola sopravvive un'antica usanza di fare le Serenate quando si uccide il maiale. Viene cantata e suonata con fisarmonica e chitarra per onorare la famiglia. Questa serata particolare si festeggia insieme ad amici e parenti con l'assaggio delle "frittole", ovviamente accompagnate da un buon bicchiere di vino e "pane pizzata" (pane di mais), preparate durante la giornata e cotte nella tipica "caddàra".
Consumo [modifica]Le frittole si consumano in molti modi, ma il più tradizionale, con il rito settimanale del sabato, è "u pani ca' scorcìtta" (panino con la cotenna), accompagnato dal vino rosso locale.
Piatto di FrittoleNel reggino esiste ancora l'usanza di organizzare le tipiche "frittolate", grandi tavolate in cui le uniche pietanze sono le frittole, il vino rosso, e l'insalata di agrumi (arance, limoni, bergamotti) a fine pasto.
Nella provincia cosentina, le Frittole e i Frisui, vengono abbinati con l'uovo
FRITTOLE
E DOPO UNA BELLA ABBUFFATA DI FRITTOLE COME VUOLE LA TRADIZIONE NON PUO' MANCARE
IL TRADIZIONALE BALLO DELLA TARANTELLA
IL TRADIZIONALE BALLO DELLA TARANTELLA
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