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PESCA ALLA BOLOGNESE!

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PESCA ALLA BOLOGNESE! Empty PESCA ALLA BOLOGNESE!

Messaggio  GinoSpigolaAdmin Mar Giu 08, 2010 12:19 pm

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La pesca nel porto, con la bolognese, per intenderci, è una disciplina che, se praticata con le dovute accortezze, può riservarci enormi sorprese. La cosa principale è capire la dinamica del passaggio dei pesci, da dove arrivano, quando partono, e dove vanno ad alimentarsi. I pesci sono abitudinari, e
individuata la loro zona di pascolo, sicuramente ci capiterà di poterli rincontrare nei giorni venire. Con l'avvicinarsi della stagione estiva e il
ripopolamento dei porti (di imbarcazioni), pesci come le orate e le mormore, vanno via, preferendo zone di mare più tranquille. Solo qualche spigola o qualche esemplare stanziale rimane in attesa degli "scarti" di qualche peschereccio.
Anche i grossi branchi di muggini, una delle prede più ambite per la pesca con la bolognese, stazionano al largo. Dobbiamo quindi riflettere su come impostare la nostra pesca, quali i momenti migliori e su quali pesci concentrare la nostra attenzione. I pesci in oggetto della pesca con la bolognese faranno una rapida comparsa, offrendo un arco di tempo molto ridotto in cui restano a tiro delle nostre canne, quindi occorre essere pronti e preparati all'azione migliore. Le boghe, ad esempio, specialmente presso i moli profondi nel punto più interno del porto, fanno la loro comparsa generalmente nel tardo pomeriggio per poi con il calare della notte scomparire nuovamente. Ebbene, questi pesci, specialmente quando si avvicinano alla taglia di due- tre etti, riescono a recidere in un batter d'occhio i terminali dello 0,22. Per mantenerle a portata di...canna, bisogna pasture energicamente con sfarinati specifici, creando nuvole di brumeggio che formano una lunga scia, sino a 4 o 5 metri di fondo, verificando sempre la situazione della corrente.
Per mantenere il ritmo giusto delle catture dovremo avere pronti alcuni terminali. Potremo montare un galleggiante da due o tre grammi con piombatura a rosario scalata e raggruppata, o costituita all'80% da una torpille, con un terminale di una trentina di centimetri dello 0,14 a cui viene legato l'amo con uno spezzone di nylon di due o tre centimetri dello 0,25, che deve resistere all'impatto dei denti del vorace e veloce sparide. Per l'amo consiglio un numero 14 o 12 a gambo medio, mentre per l'esca ce ne sono alcune che funzionano egregiamente: polpa di gambero, saltarello, tremolina, muriddu e pane a fiocco. Tra le canne le più adeguate sono le bolognesi dai cinque ai sette metri, munite di un pratico mulinello con frizione a leva, per contrastare le veloci fughe dei pesci.
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