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Pesca a mosca un po di Storia

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Messaggio  ondulandes Lun Apr 18, 2011 9:17 am

Pesca a mosca un po di Storia
La P et M nasce ad Amboise nel periodo immediatamente successivo alla conclusione della Grande Guerra, quale prosecuzione di un’attività produttiva e commerciale iniziata nel 1895 dai signori Pezon, Serpette, Bourrellier e l’Heritier (l’azienda originaria produceva in proprio canne da luccio e da carpa, nonché canne da pesca “al tocco”, e distribuiva canne da mosca come le inglesi Milward).Le prime canne da mosca in bamboo refendù realizzate per la P. et M sono costruite da due imprese artigiane acquisite tra il 1924 e il 1930 e trasferite direttamente ad Amboise,la H. Garreau di Digione e la F. Robillard di Macon.

Le canne prodotte in questo periodo ricalcano abbastanza fedelmente i tradizionali modelli inglesi, allora piuttosto diffusi. Erano disponibili i seguenti modelli : Darling 9' in due pezzi, Midship 9'-9'6''-10'-11' in tre pezzi, Teddy 9'-9'6''-10'-11' in tre pezzi, Willy 11' in tre pezzi, Week-end 9' in tre pezzi. In questo periodo le canne vengono realizzate completamente a mano in bamboo non temprato, e si possono riscontrare delle differenze anche fra canne dello stesso modello. Le prime canne in refendù prodotte autonomamente da P et M sono delle Luxor da lancio: anche queste in bamboo non temprato, si rivelano decisamente morbide e lente, ancora ben lontane dai criteri costruttivi che si sarebbero voluti applicare per delle “canne moderne”…

Tra il 1935 e il 1937 viene messo in funzione un forno elettrico che consente la regolazione della temperatura per la tempra del bamboo: è il primo passo verso la creazione di una struttura che nei decenni a venire produrrà delle canne uniche per attenzione costruttiva e qualità dei materiali, e successivamente a tale innovazione tecnologica inizia la produzione delle nuove “Luxor Luxe” da lancio e delle prime Parabolic.

Nello stesso periodo si verifica un altro avvenimento fondamentale per la P et M: l’arrivo di Charles Ritz.

Charles-Cesar Ritz, nato in Francia da genitori svizzeri nel 1891, scopre la pesca relativamente tardi, a 21 anni; nel 1917 si trasferisce negli Stati Uniti, dove rimarrà fino al 1928. Il suo primo lavoro sarà presso “l’azienda di famiglia”, l’Hotel Ritz-Carlton di New York… e nel tempo libero coltiverà la sua passione per il restauro prima, e la costruzione poi di canne da mosca. In questo periodo conosce Jim Paine, e con lui inizia un confronto in materia di di tapers (termine inglese che designa il profilo di conicità della canna, cosa che ne caratterizza l’azione). Dal soggiorno americano Ritz ricaverà una notevole formazione tecnica, accompagnata ad una grande maturazione di quella che sarà la sua “cultura della pesca”.

Una volta rientrato in Francia, fra le altre sue attività connesse al mondo della pesca a mosca figura la collaborazione stabile alla storica rivista “Bord de l’eau”, fondata nel 1935 da Tony Burnand e Roger Pujo. Sarà proprio Pujo, nel 1937, a consigliare Ritz di visitare i laboratori della P et M. Un mese dopo la visita, ne diventa consigliere tecnico, e lascerà la sua impronta indelebile sulla produzione dei decenni successivi.

Inizialmente in coppia con il maestro della fabbricazione Edouard Plantet (che a sua volta aveva imparato da Garreau, titolare del laboratorio sopra citato quale primo fornitore ed in seguito collaboratore di P et M), Ritz inizia a dedicarsi attentamente allo studio ed alla progettazione dei profili. Poco dopo si aggiunge alla coppia Pierre Creusevaut, consulente tecnico e collaudatore di pregio (è stato campione del mondo di lancio con canna da mosca, in tutte le categorie). La collaborazione di questi tre personaggi In breve porta alla creazione della prima meraviglia, l'azione Parabolic che immediatamente sorpassa (e distanzia di un bel po’…) le ormai “vecchie” e pesanti canne ad azione inglese, e non solo: le Parabolic verranno preferite anche a canne di costruzione americana, dall’azione più “moderna”.

Il primo prototipo di canna Parabolic è una 8' ad azione “normale” (successivamente vedremo il significato di questo termine) in due pezzi, e rappresenta “l’inizio ufficiale” dell’attività di costruttori di canne da mosca in bamboo refendu di P et M.

Per la realizzazione di questo primo capolavoro è stato necessario l’apposito allestimento di macchinari molto sofisticati di grande precisione, con lo scopo principale di poter fornire un gran numero di prototipi di fattura eccellente per i collaudi: i prototipi vengono studiati e realizzati con caratteristiche leggermente differenti, quindi passano ai collaudatori e spesso vengono anche “date in prova” ad amici e conoscenti dello staff di P et M, validi pescatori e lanciatori, che provvederanno a fornire l’adeguato riscontro ai costruttor
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Charles Ritz ed Ernest Hemingway

-Charles Ritz - una vita dedicata alla pesca a mosca


Come mai il figlio ed erede del fondatore degli hotels più prestigiosi del Mondo, dall'Hotel Ritz di Place Vendome al Carlton Ritz di New York, ha trovato la sua realizzazione e la sua celebrità nel mondo dei pescatori a mosca? Senza dubbio merito di una grande passione. Secondo Michel Winthrop, che ne traccia un ritratto sensibile ed emozionante nel libro Grandes figures de la peche, Charles Ritz all'eta di dieci anni era già un bravo pescatore. Allora pescava con il pane e praticava la pesca alla sarda di lago, in Svizzera. Egli scrive: ".. quando avevo una canna da pesca in mano e una lenza con un pezzo di pane attaccato all'amo non avevo più paura di nessuno." Dieci anni più tardi avviene la scoperta che deciderà la sorte di Ritz. Uno dei suoi cugini gli fa conoscere la pesca a mosca artificiale sul corso superiore dell'Andelle, vicino a Forges-les-Eaux e da quel momento (storico), questo colpo di fulmine non cesserà fino alla morte, avvenuta nel 1976. Una vita intera dedicata alla ricerca di nuovi materiali nella costruzione di canne e nel perfezionamento della loro azione. Suo padre, Cesar Ritz, destinandolo naturalmente alla sua successione a capo dei prestigiosi hotels, lo inviò per fare tirocinio in un suo hotel a New York con una paga di 100 dollari al mese. Charles lavorava di sera al servizio della direzione e tutto il resto della giornata lo passava in uno dei magazzini dell'hotel a fare studi e prove di costruzione di canne in bambù esagonali. Ogni giorno faceva visita ai grandi magazzini di pesca di "Abercombie et Fitch", a due passi dal suo hotel. Il suo basso salario non gli permetteva di acquistare materiale costoso, trovava quindi qualche canna usata da 5 dollari al monte di pieta di Pawn shops della Quinta strada. Più avanti, per qualche dollaro, trovò un po' di attrezzatura per restaurare queste canne: vernice trasparente e seta per le legature. Con la sua capacita venderà anche qualche canna restaurata a pescatori ospiti del Charlton Hotel. Qualche anno dopo Ritz realizzò un suo grande sogno: andare in Canada a pescare salmoni. Nell'agosto del 1921, mentre pescava i Black- Bass in un lago del Maine, un nativo incontrato in un negozio di pesca di Mont-kineo gli consigliò di andare a pescare salmoni a nord di Mooseheart, vicino alla frontiera canadese. Charles si organizzò, e con una canna in bambù aquistata per 5 dollari e da lui riparata, partì per il primo dei suoi tanti viaggi di pesca. Contattato un indiano locale come guida si avventurarono in un lago dove saltavano numerosi salmoni e alla fine della giornata la decisione fu presa: lascerà gli hotel e si dedicherà solamente allo studio e alla produzione di canne da pesca. La passione lo portò a rimanere altri 10 anni in America , frequentando spesso il laboratorio di Fred Payne , uno dei pionieri nella costruzione di canne in bambù. I suoi studi si affinarono e fu pronto per metterli in pratica. Charles ritornò in Francia nel 1928 e sua madre, che dirigeva l'hotel di Place Vendom tentò di chiamarlo a lavorare con lei come direttore (dell'hotel). Egli si defilò ancora una volta aprendo un negozio di scarpe di lusso in Rue De Saint-Honorè. Ovviamente questa sontuosa boutique era una copertura per i genitori, infatti nel retro di questo negozio vi era un laboratorio per la fabbricazione e lo studio delle canne in bambù. Questo Magazzino diventò presto il luogo d'incontro dei maggiori esperti francesi di pesca a mosca dell'epoca; da Pierre Creusevaut a Leonce de Biosset a Toni Burnand e Auguste Lambiotte. Un cenacolo aristocratico di nomi illustri della pesca a mosca, dove si scambiavano esperienze vissute e consigli di pesca. Nello stesso periodo Ritz scrisse le sue teorie (e studi) sulla rivista A bord de Eau creata nel 1935 da Tony Burnand, di origini svizzere come lui, che aveva lasciato la professione di medico per il richiamo delle trasparenti acque da pesca. Il successo della rivista superò ogni previsione del suo creatore, diventando in pochi anni la rivista di pesca più importante d'Europa. Gli articoli di Ritz, tecnici, molto dettagliati, attirarono presto l'attenzione di Pierre Pezon, uno dei titolari della famosa casa produttrice di articoli da pesca di Amboise, la Pezon Et Michel. Con molte precauzioni, conoscendo la celebrità della famiglia Ritz, di cui Charles era il giovane discendente, Pierre Pezon chiese a Tony Burnand di presentargli questo "esploratore" delle canne in bambù refendù. Rapidamente organizzato, l'incontro segnò l'inizio di una lunga e fruttuosa collaborazione. Charles Ritz venne ingaggiato come consulente alla Pezon et Michel. Alla fine di un anno di lavoro volontario, racconta Michel Winthrop, il sig Pezon si rivolse un po' seccato a Tony Burnand "…noi non possiamo accettare che il Sig. Ritz lavori così tanto per noi gratuitamente. A un uomo della sua classe non possiamo offrire danaro, potete voi chiedergli che cosa gli farebbe piacere avere? Consultato, Charles Ritz rispose alzando le spalle: " Se ci tengono veramente tanto dite loro che mi farebbe piacere avere in regalo ….. una pipa". Questo fu il regalo , in seguito invece fu pagato. Sotto il suo impulso e con la collaborazione di Edouard Plantet specializzato nella costruzione di canne in bambù alla Pezon et Michel , l'azienda raggiunse grandi risultati nella costruzione di canne, la celebre serie PPP conquistò una grande fetta di mercato alle canne inglesi ed americane, allora regine incontrastate del mercato del bambù. Le prove ed i collaudi dei prototipi si svolgevano per la maggior parte nello splendido scenario nella Risle, a Vallevile, in una riserva di pesca dell'amico Edouard Vernes. Questo splendido Chalk stream viene allora descritto come una delle migliori riserve di pesca della Francia. Le prove delle canne per la distanza furono affidate a Pierre Creusevaut , allora campione del mondo di lancio. Le canne dovevano passare diverse prove: dall'azione impeccabile, alla precisione sul bersaglio, alle prove contro vento e alla resistenza all'urto. Una prova allora molto importante era la seguente: un esperto lanciatore passava velocemente da una canna all'altra annotando anche le piccole differenze ed impressioni tra un attrezzo e l'altro. Il suo grande impegno nella realizzazione di canne a livello industriale e nella ricerca della perfezione resero Ritz molto famoso e continuamente invitato a pescare nelle riserve migliori del mondo. Sempre fedele alla Risle e a L'Andelle non perdeva comunque mai l'occasione di andare nella splendida Traun, in Austria, dove nacque una grande amicizia con il guardiapesca Hans Geberstroither. Un suo sogno era quello di pescare nell'Eu in Svezia e un invito per quello che era allora un grande fiume gli fu offerto nel 1952. Ritz partì con la sua canna preferita: una Parabolic 9 piedi ½. Questo suo vagabondare per fiumi di tutto il mondo non rallentò i suoi studi e la sua ricerca di materiali sempre nuovi per la costruzione di canne. Questo lo portò, negli anni 60', nell'organico della Mitchell: qui darà un grande contributo alla realizzazione e alla divulgazione delle prime canne in Conolon e Carbonio. Questo grande ricercatore comunque sapeva accettare consigli dai suoi collaboratori e riconoscere l'abilità di tutti i pescatori che incontrava sulle rive dei fiumi. Michel Winthrop racconta che Ritz, un giorno, avendo osservato per tutta una giornata di pesca uno zoccolaio di nome Maurice Simonet, affermò che aveva voglia di rinunciare alla pesca tanto gli sembrava di avere ancora da imparare.


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