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Messaggio  ondulandes Mar Ott 19, 2010 2:37 pm

Il controllo del loop
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Se durante il lancio ci si aggancia la mosca sul nodo di giunzione tra la coda di topo e il finale e che ci fa di conseguenza imbestialire poiché praticamente non ci lascia pescare, sicuramente si sta compiendo un operazione sbagliata per cui dovremo ricercarne le cause in una errata impostazione del lancio che darà come risultato finale un loop non corretto.

Premesso che il loop e' il motore del lancio in cui e' concentrata tutta l'energia cinetica espressa e che come risultato finale darà la possibilità alla mosca di arrivare sull'obbiettivo, appare evidente l'enorme importanza che questo "disegno" della coda possiede. In pratica quello che si può definire un buon loop, e' quello che unisce due porzioni di coda, quella superiore e inferiore, parallele, e che poi sia il più stretto possibile il che e' sinonimo di velocità e di precisione. Un loop errato invece, al di la della sua ampiezza, e' quello che sarà formato da una porzione di coda, più precisamente quella superiore, che scende al di sotto di quella inferiore e che come risultato finale darà appunto un loop chiuso. L'ampiezza del loop e' data dalla differenza di quota toccata dal vettino della canna rispetto ad un piano orizzontale come ad esempio l'acqua, tra l'inizio e la fine del solo momento spinta, cioè quella operazione finalizzata a far passare in testa la coda di topo. Se questa fase e' stata preceduta da una operazione che potremmo definire armonica, allora in linea di massima si dovrebbe avere come risultato un loop giusto, ovvero con le due porzioni di coda parallele tra loro, ma se a priori i movimenti finalizzati a tale scopo non sono stati corretti, ecco che il risultato sarà un loop errato che andrà poi a rovinare tutta l'operazione di lancio ma ancor di più la possibilità di depositare almeno decentemente la nostra mosca in acqua. Quindi diventa estremamente importante il controllo di questa parte della coda. Il "tailing loop", termine inglese che sta a significare un loop errato più precisamente chiuso, può verificarsi per almeno quattro diverse cause, anche se queste avvengono singolarmente. Prima di parlare di queste cause va detto che un buon lancio e' il risultato di quello che viene effettuato all'indietro e di quello che si genera in avanti e se il primo possiede dei vizi, questi possono essere trasmessi negativamente al lancio in avanti che e' poi quello finalizzato a proiettare la nostra mosca. Quindi il risultato negativo di un lancio va ricercato il più delle volte in quello espresso indietro.
[Devi essere iscritto e connesso per vedere questa immagine] Causa n.1. (fig.4) Operazione di lancio sia in avanti che indietro effettuata troppo bruscamente. Quando si lancia la coda di topo, va sempre ricordato che questa deve essere manovrata sempre in progressione. Se nel lancio in avanti ad esempio partiamo da una velocità zero, dovremo raggiungere i cento (numeri puramente indicativi) passando progressivamente a 10,20,30......100. Se invece passiamo da zero a 100 quasi in una sola volta e cioè molto bruscamente, si avrà come risultato una chiusura del loop dovuta al violento scarico che la canna procurerà sulla coda. Quindi la progressione diventa l'elemento fondamentale non solo per non chiudere il loop, ma per avere una coda pulita e anche per la precisione che e' fondamentale.
[Devi essere iscritto e connesso per vedere questa immagine] Causa n.2. (fig.5) Coda che scende sotto al vettino. Quando nel lancio indietro a coda distesa questa scende sotto una linea immaginaria che sta alla stessa quota del vettino, allora nel lancio in avanti, si può avere una chiusura del loop. In effetti quando avviene questo, anche se il movimento della canna e' stato eseguito in angolazione, cioè scendendo dall'alto in basso, nel momento in cui si richiama la coda in avanti, avremo inevitabilmente il passaggio di quest'ultima ancora sotto al percorso che il vettino ha compiuto e quindi il risultato finale sarà quello di un loop chiuso.
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Causa n.3. (fig.6) Coda che scende sotto il vettino a causa di un abbassamento della canna nel lancio in avanti. Se nel momento in cui iniziamo il lancio in avanti la coda di topo e' più alta del vettino ma scendiamo all'improvviso con la canna per poi risalire di nuovo, si avrà più o meno lo stesso risultato di prima e cioè un abbassamento consequenziale della coda sotto la linea del vettino con il susseguente loop chiuso.

Causa n.4. Questa e' una causa più che altro dipendente dalla lunghezza della coda di topo e può verificarsi ad esempio quando si opera in doppia trazione. I risultati sono gli stessi delle cause 2 e 3 ma dovuti per lo più ad un fattore legato all'eccessiva coda fuori. Infatti se nel lancio in avanti, specie in doppia trazione, non si possiede una progressione idonea al giusto richiamo, o non si riesce a controllare la coda che essendo più pesante, a causa della lunghezza raggiunta, e quindi scende inesorabilmente sotto la quota del vettino, si avrà come risultato finale il solito tailing loop.

Per avere un buon loop quindi e' necessario a monte aver capito, almeno nella teoria, come esso si forma. Si può avere anche un loop non stretto come risultato finale, ma in compenso, anche se a scapito di velocità e precisione, ci lascerà pescare in tranquillità. Moltissimi sono coloro che imperterriti continuano a lanciare nello stesso modo avendo come risultato un tailing loop che genererà nel pescatore un senso di nervosismo per l'inutilità del suo lancio. Per coloro che intendono migliorare la formazione del loop, secondo me, dovrebbero mettere da parte per un po' il resto e concentrarsi solo su di esso, iniziando a capire dove questo si forma. Quella della mancanza di progressione tra le quattro cause che determinano il tailing loop, e' quella più frequente, e sono convinto che una volta isolato questo primo problema, le altre cause possono essere facilmente rimosse con il solo controllo della coda. L'ideale comunque, come in tutte le altre componenti del lancio, e' farsi seguire da qualcuno in grado di correggere l'errore e che sia quindi anche lui a conoscenza della causa che lo determina.


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parliamo di lanci 2 Empty Il piano di Lancio

Messaggio  ondulandes Mar Ott 19, 2010 2:43 pm

Il piano di Lancio
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Rispettare il piano di lancio è di fondamentale importantanza nel lancio moderno, soprattutto per uanto riguarda le code leggere che per essere velocizzate richiedono una coda pulita e priva di pance, per ottenere le quali è necessario ripettare rigorosamente un ben determnato piano di riferimento.

Quindi il discorso del giusto piano di lancio che deve avere la coda è diverso per le code leggere e quelle pesanti. Per le leggere l'asse è quando la coda di topo, durante il lancio sia avanti che dietro, segue lo stesso percorso che ha precedentemente disegnato il vettino della canna, chiaramente su quote diverse, ed è il contrario dell'ellisse. Il motivo per cui si deve lanciare in asse è legato principalmente alla tensione che è poi sinonimo di velocità e precisione. In caso contrario, quindi non in asse, si verifica il cosiddetto "effetto ventaglio" e verranno a mancare questi fondamentali elementi generando invece dispersione di energia. Le cause che stanno alla base del fuori asse sono da ricercare in una rotazione del polso che anche se minima, diventa sensibile un paio di metri più su ovvero nel vettino. Se si ha la fortuna di avere un amico competente che ci corregge allora possiamo migliorare, altrimenti si può utilizzare una parete liscia e senza la canna e con la mano aperta toccare con la punta delle dita il muro e simulare il lancio. Nel momento in cui le dita si discostano dal muro si sarà consapevoli della rotazione del polso e quindi si potrà intervenire correggendo l'errore.
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Nel caso delle code pesanti lanciare in asse perfetto non è molto consigliabile. I motivi sono legati al volume o al peso dell'artificiale lanciato che potrebbe sbattere sulla canna e per il peso proprio della coda che tende a non avere la stessa dinamicità di una leggera. Pertanto è consigliabile fare una piccola ellissi nel lancio indietro e raddrizzare la canna quando si rilancia in avanti. In questo caso il problema dell'effetto ventaglio non c'è poiché il peso della coda se proiettata bene, farà si che questa si distenda tranquillamente senza sforzi particolari. L'unico accorgimento da adottare è che se per le code leggere è necessario un movimento no-stop, cioè senza fermarsi nei lanci indietro ed avanti per evitare di perdere la tensione, in quelle pesanti invece lo stop è importante come abbiamo visto nel numero precedente, stop che per certi versi identifica il momento spinta. Questo stop comunque, serve anche a dare il tempo alla coda di distendersi alle spalle facendo attenzione però a richiamarla un attimo prima che il loop si apre, pena la sua caduta in basso a causa della fine dell'energia in esso concentrata.
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parliamo di lanci 2 Empty La mano sinistra

Messaggio  ondulandes Mar Ott 19, 2010 2:53 pm

La mano sinistra
Se guardando un pescatore all'opera ne analizzassimo il lancio, ci accorgeremmo subito che costui cercherà sempre di tenere un contatto diretto con la coda in funzione di un concetto che si basa sulla sua massima tensione...

Questo concetto, estremamente importante, è basilare specialmente quando si lanciano code leggere, poiché la loro leggerezza, come più volte detto, viene compensata con la velocità la quale per essere prodotta necessita appunto di una coda ben tesa. L'uso della sinistra è pertanto uno degli elementi fondamentali nel lancio della coda di topo tanto è vero che il detto che si lancia di più con la sinistra che con la destra è quanto mai veritiero. Ma come deve essere gestita questa coda ? Per prima cosa va detto che deve assolutamente essere in sincronia con la destra nel senso che quando si da la massima spinta con la canna la mano sinistra traziona al massimo la coda, e poi che non deve assolutamente avere dei tempi morti nel senso che nei momenti in cui c'è il cambio di direzione della canna e cioè quando inizia il lancio in avanti, la coda non deve fare la pancia, pena la perdita momentanea di tensione. Eviterei anche di lanciare facendo quella che si definisce "mini doppia trazione", cioè l'andirivieni della mano sinistra in relazione al lancio indietro ed in avanti sempre per lo stesso motivo. Operando in questo modo lanciando leggero, in effetti nel momento in cui dopo la spinta nel lancio indietro si ritorna con la sinistra verso il primo anello, c'è una perdita di tensione a causa della limitata massa della coda che potrebbe non essere sufficiente a portarsi dietro la porzione di coda tra la mano e il primo anello. Alla luce di tutto ciò, l'ideale è mantenere costantemente la stessa quantità di coda per tutto il lancio sia avanti che dietro fino al momento spinta dove si trazionerà al massimo. Ricapitoliamo l'intera operazione della mano sinistra:
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1) Inizio del lancio indietro: la sinistra si limita a mettere in tensione la coda e solamente nel momento della massima spinta all'indietro scenderà distesa verso il basso. (foto6 )
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2) La quantità di coda che esiste tra la mano ed il primo anello della canna deve rimanere costante. All'inizio del lancio in avanti per conservare questa porzione di coda, sarà necessario portare indietro la mano sinistra. (foto7)
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3) Nell'esecuzione del Momento Spinta, si dovrà distendere la mano sinistra indietro per tendere la coda al massimo così da farla andare veloce verso l'obbiettivo. (foto8)

Può sembrare molto macchinoso ma questo può essere considerato più un esercizio che altro, esercizio finalizzato a non fare la doppia trazione, ma una volta presa l'abitudine, si può tenere la coda anche ferma ma solamente fino al M.S. dove si dovrà comunque trazionare sempre. Un modo di come gestirla per averne un controllo migliore, è quello di farla passare intorno al dito indice per farla poi scorrere all'interno del palmo della mano. Nei momenti in cui serve un'ulteriore tensione, come per esempio nella fase finale del lancio in avanti o nella spinta all'indietro, si può agire sulla coda con il pollice allargandolo leggermente e quindi aumentare ancora, anche se di poco, la tensione, avendo la conferma con questo, che anche le minime trazioni sono estremamente positive.
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A volte però è necessario operare con la doppia trazione vera e propria sia per raggiungere distanze un po più lunghe, sia per allenamento, così da poter gestire al meglio 18/20 metri di coda in volteggio. Questo tipo di utilizzo della mano sinistra può essere utilizzato anche per le code pesanti affinché sia possibile lanciare con disinvoltura anche grossi e/o pesanti artificiali.
1) Nel lancio indietro la mano scende in basso e attende la quasi distensione della coda alle spalle
2) Prima che questa sia distesa, la sinistra tornerà indietro verso il primo anello, e non appena la coda si è distesa, prima che inizi a cadere in basso, insieme alla canna tornerà in avanti .
3) Man mano che la canna procede verso il lancio finale in avanti, la sinistra trazionerà costantemente quindi aumenterà la porzione di coda tra mano ed anello .
4) Per poi trazionare la seconda volta all'inizio del momento spinta. In questa maniera si è data la massima tensione alla coda che in shooting viaggerà veloce trascinandosi dietro il pesante artificiale.

Come si è visto l'uso della sinistra con le due attrezzature è molto diverso, ma in entrambe è fondamentale avere sempre una grande tensione. Però in pesca ci sono tantissime situazioni in cui non è producente avere la tensione di cui si parlava in particolare per le code leggere. E' il caso in cui è necessario fare un curvo oppure un ribaltato, per non parlare di un sovrapposto e così via. In tutti questi casi, la coda viene gestita dalla sinistra in varie maniere nel senso che in più riprese viene ora trazionata ora rilasciata in anticipo. Pertanto come si è visto, non basta trattenere la coda nella mano per produrre un lancio come si deve, ma la sinistra deve sempre fare, diciamo così, da "regista" per l'intero lancio. Comunque è bene che tutti coloro che hanno deciso di migliorare il proprio lancio, si allenino in funzione di una coda tesa, poiché, una volta preso il controllo su di essa, il rilasciarla in anticipato diventa un dettaglio.



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