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PESCE OCCHIATA ,COME PESCARE,

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Messaggio  GinoSpigolaAdmin Mar Ago 24, 2010 4:30 pm

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Messaggio  GinoSpigolaAdmin Mar Ago 24, 2010 4:33 pm

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Messaggio  GinoSpigolaAdmin Mar Ago 24, 2010 4:34 pm

L'Occhiata e' un piccolo pesce,molto diffuso in tutto il Mediterraneo che puo' essere pescato a Traina,Bolentino o da terra.
Le sue dimensioni massime sono 30 cm, ma sulle nostre coste non risultano,almeno non sono documentate, catture superiori a 18/20 cm.
Vive sotto costa ,alla profondita massima di -30 mt,in gruppi numerosi, sulla sommita' di formazioni rocciose o di letti erbosi.
Si riproduce,una volta l'anno,tra Aprile e Giugno,dopo un picco di tempo buono e temperatura in aumento.
Quando allamato oppone una discreta resistenza,certo proporzionata alle dimensioni.
Ha carne bianca,consistente,di sapore delicato.Purtroppo ha molte spine,quindi solo le piu' grandi possono essere utilizzate in cucina (a meno che non si utilizzino per preparare un ottimo sugo,meglio senza pomodoro).
E' un pesce onnivoro,con preferenza per piccoli invertebrati.
Le esche migliori sono: vermi, gamberetti e impasti (solo per la pesca da terra),oltre ai Bigattini,che personalmente detesto e non uso.
Per la traina si utilizzano piccole penne,cucchiaini e artificiali a forma di pesce,sempre di dimensioni contenute (3/4 cm).

La traina

La traina ad Occhiate si svolge dalle prime ore del mattino (a levata di sole),fino a giorno fatto.Dalla tarda mattinata le catture diminuiscono. Il pomeriggio,normalmente, ha una resa inferiore. E' un pesce molto sensibile alla marea,quindi sono piu' produttive le ore a cavallo di un punto d'acqua (alta o bassa,indifferentemente) da citca 1,5 ore prima e 1,5 ore dopo il massimo o minimo.
Pertanto potendo scegliere il giorno conviene uscire quando una marea (alta o bassa) capita tra le 7 e le 9 del mattino.
Per avere un buon risultato occorre conoscere bene il fondale,infatti sulla sommita' di formazioni rocciose si avranno diverse catture,che diminuiranno drasticamente allontanandosi anche di poco,quindi e' indispensabile l'uso dell'Ecoscandaglio ( Vedi Strumentazione da pesca)
La velocita' di traina e' la solita,3/4 nodi,le esche sono penne,piccoli cucchiaini con o senza penna e pescetti,le prime montate a galla, i pesci leggermente affondati (50/100 gr ad almeno 10mt dall'esca).
Trainetta a mano gia montata

Anche il filo dovra' essere proporzionato,utilizzando diametri troppo grandi si avrebbe un movimento innaturale dell'esca,il massimo che si puo' utilizzare e' 0,20/0,30 (per il terminale).
L'assetto migliore e' con due canne,una per lato,di potenza non superiore a 10/12 lb,altrimenti si corre il rischio di non accorgersi dell'abboccata o di avere un recupero troppo facile.Date le dimensioni contenute si possono utilizzare anche canne e mulinelli da bolentino (tamburo fisso),l'unica differenza e' nella mancanza del nottolino che,con il suo rumore,segnala l'abboccata,quindi utilizzando le canne da bolentino occorrera' tenere d'occhio il vettino che segnalera' l'abboccata con una serie di rapidi movimenti.
Molto in uso e' anche la semplice lenza a mano (un filo di 20/30 mt)che consente una migliore sensibilita',ma puo' essere impiegata solo su piccole imbarcazioni con motore fuori bordo,che si guidano con una sola mano stando a poppa.
Se durante la traina avete diversi attacchi ma nessuna abboccata puo' dipendere dall'eccessiva lunghezza delle penne che non permette la ferrata sull'amo,provate ad accorciarle tagliandole.Il piu' delle volte inizieranno le ferrate,naturalmente controllate la velocita che deve essere intorno a 3 nodi.
Molto importante è la lunghezza della lenza in mare.
Le Occhiate stazionano in superice ma appena si avvicina una imbarcazione si immergono fuori portata dell'esca, per risalire quando l'imbarcazione è passata, quindi occorre molto filo in acqua in modo che l'esca passi nel punto scelto molto dopo la barca, quando le Occhiate sono risalite.
Una misura mediamente valida è intorno a 60 mt, ma in assenza di altre imbarcazioni che potrebbero ostacolare le manovre, è meglio aumentarla anche fino a 80/90 mt, eventualmente con una leggera piombatura ( 20/50 gr) ad almeno 15/20 mt dall'esca.





Tipiche penne per la traina ad Occhiate



I posti per la traina

Come accennato,le Occhiate,sono presenti in tutto il Mediterraneo,ma la lora taglia e densita' dipendono sia dalle condizioni ambientali che dall'azione di pesca.
Le zone,di mia conoscenza,in assoluto migliori sono la Corsica (quasi ovunque) e la parte settentrionale della Sardegna.
Questo non significa che altrove siano rare,ma che si hanno meno catture e di taglia inferiore.
Nella nostra zona le localita' migliori sono :
Gaeta,Circeo,secca di Anzio e in misura minore scogliere intorno a Civitavecchia (Vedi Traina costiera).


Pesca con i nattelli

I nattelli sono piccoli oggetti gallegianti con montate alcune lenze.
La pesca si effettua calando a mare un certo numero di nattelli,innescati con vermi o gamberetti,lasciandoli spostare in corrente e recuperandoli quando il tipico movimento oscillante segnala le abboccate.
E' una pesca facile di ottimi risultati,l'unica difficolta' e' il recupero di tutti i nattelli che si possono sparpagliare,specie se con pesce allamato,costringendo a ricerche non sempre fruttuose.Comunque essendo a bassissimo costo,non si tratta di una gran pedita,a parte la eventuale cattura che va sprecata.
Nella prima figura di destra e' riportato lo schema di un nattello molto semplice.Si tratta di un disco (o quadrato) di sughero o legno,con legata una lenza di circa 50 cm, si preferisce la forma tonda per potervi avvolgere la lenza durante il trasporto,ma una qualsiasi altra forma funziona alla perfezione.
Nella figura successiva e' mostrata una soluzione di forma quadrata che e' piu'comoda se si vogliono montare piu' ami (ne sono previsti Cool.
Questo tipo e' provvisto di un foro per il fissaggio di una lenza da utilizzarsi per il recupero e di una piccola vela,realizzata in cartone o legno molto sottile.
Il particolare del fissaggio di questa piccola vela e' nella figura di sinistra.
Ciascuna lenza e' montata con un chiodino o,se siete perfezionisti,tramite legatura in un piccolo foro (come per la lenza di recupero).
Le lenze sono costituite da pezzi di filo dello 0,25 di lunghezza da 40 a 60/70 cm,montati in modo da essere alternati.Le lunghezze sono molto indicative,possono capitare giornate in cui e' necessario aumentarle fino a qualche metro,quindi se non si avvertono abboccate,prima di rinunciare,sostituite le lenze.
Gli ami di misura piccola del tipo normale se si utilizzano i gamberetti,a gambo lungo con ardiglione se si utilizzano i vermi (l'ardiglione sul gambo impedisce al verme di uscire dall'amo,cosa molto frequente).Sulle lenze conviene montare un piccolo piombino spaccato che ne assicuri l'assetto verticale, diminuendo,cosi',la possibilita' che due o piu' lenze si aggroviglino.
Il montaggio e' completato da un piccolo piombo (circa 10 gr),montato,sotto la tavoletta,con legatura o colla, con la funzione di stabilizzazione e da uno spezzone di filo,lungo 20/30 mt, da 0,3,utilizzato come lenza per il recupero (puo' essere una normale lenza da bolentino,completa di canna e mulinello che ne facilitano il recupero).
L'uso di questo nattello e' ovvio.Si sceglie la zona di pesca e,con la barca ferma (anche non ancorata) si cala in mare il nattello sottovento,altrimenti anziche' allontanarsi si fermarebbe a fianco della barca, si lega il filo di recupero ad una bitta e si attendono,comodamente rilassati,le abboccate.
Per recuperare il nattello non occorre piu'seguirli uno per uno,ma basta recuperare l'apposita lenza.
Si tenga presente che l'effetto della piccola vela e' minimo,quindi per fare allontanare il tutto occorre del tempo,inoltre, se notiamo una zona con piu' abboccate,basta regolare la lunghezza del filo di recupero per posizionare il nattello.
Questo sistema e' utilizzato al Circeo,dove la zona di pesca e' molto ampia e con i nattelli normali richiede diversi spostamenti sia in pesca che nel recupero.
Naturalmente,specie nelle giornate con vento da terra,il sistema puo' essere utilizzato anche dalla scogliera, senza utilizzare la barca.
Pescando da scogliera,in alcune zone (prevalentemente al Sud),come esca viene utilizzato un impasto costituito per meta' di mollica di pane e per meta' di formaggi (di qualsiasi tipo,meglio se raffermi),si impasta il tutto con poca acqua e si rende piu'consistente con farina bianca.
L'impasto,oltre che per i nattelli,e' utilizzato con buoni risultati nella pesca da terra con canna(la resa migliore si ha con mare forte).
I posti per la pesca con i nattelli sono gli stessi della traina,avendo l'accortezza di non posizionarsi con la barca proprio sulla sommita' degli scogli,ma in una posizione,da valutare ad occhio, che consenta ai nattelli di spostarsi verso la zona migliore e andare in pesca ad una certa distanza dalla barca,vento e corrente permettendo.
Utilizzando i nattelli molti usano pasturare.Personalmente non ho mai provato,quindi non posso valutarne l'efficacia.
Per chi volesse provare si utilizza pane grattato misto a sarde (macinate)o ad olio di sarda,in modo che ne acquisisca l'odore,da gettare periodicamente nella direzione del nattello.


Pesca con canna dalla barca

Questo tipo di pesca si svolge di notte,da Giugno a tutto Ottobre, con la Luna ben visibile.Le condizioni del mare non sono determinanti,ma per le Occhiate e'meglio se leggermente increspato.
Si tratta di una pesca che fornisce quasi sempre ottimi risultati,anche perche' non e' specifica per Occhiate,ma consente di catturare : Pesci Serra,Sgombri,Sugheri.
I posti sono gli stessi utilizzati per la traina,cioe' zone con fondale roccioso o comunque con variazioni batimentriche. Per il litorale di Nettuno Vedi mappa delle zone di pesca (punto B scogli della punta)
Per altre zone Vedi mappa zone di pesca Occhiate , Mappa zona del Circeo e Indice itinerari di pesca
La barca deve essere ancorata in vicinanza di una variazione batimentrica,meglio se sulla sommita' di uno scoglio,su fondale da 18 a 25 mt.
Poiche' la zona deve essere abbondantemente pasturata occorre arrivare sul posto molto prima che inizi la pesca,in modo da pasturare 30/60 minuti prima dell'imbrunire.
La pasturazione si esegue in due modi : con sarde triturate (si trovano in vendita nei negozi di pesca in confezioni da 5 Kg) e con sarde intere messe in un sacco a rete e calate fuori bordo,non completamente immerse,in modo che il movimento della barca ne possa causare la rottura e la dispersione in acqua.
Le sarde tritate devono essere diluite in un secchio capiente e gettate in acqua un po' alla volta,con regolarita'(questa preparazione fatela sul posto,non prima,altrimenti,durante la navigazione, vi trovate la barca piena di pezzi di sarda).
In commercio esiste anche un olio di sarda che si utilizza come le sarde tritate,ma e' costoso e di difficile reperibilita',inoltre non ritengo che fornisca risultati vistosamente migliori.
Nell'acquisto dei barattoli di sarde tritate fate attenzione che non siano del tipo con un sacchetto di rete che dovrebbe servire per immergerle fuori bordo (quello che si fa con le sarde fresche).In realta non possono essere utilizzate in questo modo perche la loro durata,a causa della macinatura,non supera l'ora.
La pesca si effettua con lenza provvista di galleggiante piombato,con starlight, e terminale da circa 40 cm,lanciando ad una certa distanza dall'imbarcazione nella direzione della corrente.
Come esca si utilizza una sarda,privata della testa, ed innescata per mezzo di un lungo ago su un terminale con diversi ami o su ancorotto,come mostrato nella figura sottostante.




L'altro tipo di lenza,con diversi ami,e'piu'difficile da innescare e non fornisce risultati migliori.
Per entrambe i tipi la coda della sarda deve essere legata,anche con un semplice cappio realizzato con lo stesso terminale,per evitare che assuma posizioni non naturali o che si sganci durante il lancio.
Inizialmente la pesca si effettua ad una distanza di 15/20 mt dalla barca,lanciando nella direzione della corrente(per arrivare nella zona piu' pasturata) e riducendo la distanza di lancio progressivamente in funzione delle abboccate.A notte fatta,sempe con la luna,il pesce si avvicina alla barca fino a ragrupparsi praticamente sotto,attirato dalla pastura di sarde del sacco fuori bordo.
In questa pesca,dovendo fare dei lanci con poco piombo (il galleggiante piombato e' da 10/20 gr),conviene utilizzare una canna relativamente lunga (va bene 2/2.5 mt),robusta (e' normale allamare qualche Serra) e rigida (per non avere eccessiva flessione del vettino,cosa che potrebbe consentire al pesce di infilarsi sotto la barca troncando la lenza).
Il filo mediamente dello 0,30 sia per la lenza madre che per il terminale,trasparente o azzurro (il colore e' poco importante,data la scarsa visibilita'.Personalmente uilizzo il multifibre da bolentino con una parte terminale di 10 mt alla quale collego girella e moschettone).
Generalmente il termimale e'lungo 30/50 cm,ma puo' capitare che il pesce non risalga cosi' in superfice.In questo caso si devono avere pronti alcuni terminali per andare piu'in profondita' oppure si utilizza un particolare montaggio,molto semplice,che consente di pescare alla profondita'voluta senza limitazioni.
Si tratta di non montare il galleggiante sul moschettone,ma semplicemente infilare la lenza madre nell'anellino del galleggiante stesso(quello che andava collegato al moschettone).In questo modo il galleggiante e' libero di scorrere lungo la lenza.La profondita' si regola facendo un nodo,sulla lenza,con filo di lana o con un piccolo elastico,il nodo deve essere di piccole dimensioni in modo da passare agevolmente negli anelli della canna,ma non attraverso il piccolo diametro dell'anellino del galleggiante.
Comunque non esagerate con la profondita',infatti questa pesca e' basata sulla luce della Luna che oltre i 10/15 mt non e' piu'significativa.
Un'altra variante consiste nell'utilizzare per il terminale del filo metallico termosaldante, indispensabile se accostano i Pesci Serra che, a causa della loro efficace dentatura,rompono facilmente(non occorre sustituire tutto il terminale ,ma solo gli ultimi centimetri).
Per concludere devo ammettere che,spinto dalla curiosita',ho provato a pescare con una forte lampada sommersa (cosa vietata),per cercare di richiamare il pesce.Non ho avuto alcun beneficio,anzi,ho l'impressione che la luce abbia fatto allontanare quelli che avevo fatto avvicinare con la pastura.
In questa pesca si alternano momenti di attivita' frenetica,quando accosta un branchetto, con periodi di calma.Nei momenti in cui il pesce mangia non si ha il tempo di innescare (l'operazione e' complicata dal buio,anche se si usano lampade da indossare a modo di cappello che illuminano una buona zona),quindi conviene preparare a terra un descreto numero di terminali innescati (nelle serate buone si fanno anche 40/50 catture),magari nei giorni precedenti l'uscita conservandoli surgelati (hanno la stessa resa di quelli preparati con sarde fresche).
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